Con la beatlemania che furoreggiava in Inghilterra, i Beatles scalarono
le classifiche americane con "I Want To Hold Your Hand". Ad aprile 1964,
appena un mese dopo il loro arrivo, occupavano tutte e cinque le prime
posizioni della classifica di Billboard. "Beatles in America. Lo
scenario e la storia cinquant'anni anni dopo", il libro fotografico di
Spencer Leigh pubblicato in questi giorni in Italia da Arcana racconta
tutto questo e altro con interviste esclusive a musicisti, promoter e
testimoni oculari di ogni genere. Negli Usa i quattro capelloni inglesi
riempirono i teatri, le arene e gli stadi più prestigiosi diventando in
breve "più famosi di Elvis", e poi tornarono in America per altri tre
tour nell'arco di due anni e mezzo. Alla fine di questo ciclo, nel 1966,
Lennon dichiarò che i Beatles erano "più famosi di Gesù", e a quel
punto il rapporto con il pubblico americano si complicò.
giovedì 6 febbraio 2014
THE BEATLES
Evviva i BEATLES: domani, 50 anni fa, i "Fab Four" atterravano a JFK per debuttare due giorni dopo all'Ed Sullivan Show,
il palcoscenico dei talenti musicali nell'America del boom. "John non
riusciva a capacitarsi che si trovavano nello stesso set occupato prima
di loro da Billy Holly e i Crickets", ha rievocato uno dei tecnici di
scena di allora ai margini della registrazione del maxi-concerto
celebrativo che andrà in onda dopodomani, 9 febbraio, alla stessa ora,
mezzo secolo dopo della prima apparizione Usa degli scarafaggi di
Liverpool davanti a 700 fan e a una audience Tv di 73 milioni. Fu
l'inizio della British Invasion, il segnalibro che fece voltare pagina a
una nazione ancora sotto shock per l'assassinio del presidente Kennedy a
Dallas.
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