giovedì 9 gennaio 2014

PITTI IMMAGINE

Al via dal 7 gennaio a Firenze l'85/a edizione di Pitti Immagine Uomo, con luci e ombre sul mercato della moda. ''Pitti sarà il prossimo anno la singola iniziativa su cui il ministero investirà più risorse in assoluto'', ha annunciato Carlo Calenda, viceministro per lo Sviluppo economico, intervenendo all'inaugurazione dell'edizione di Pitti Immagine Uomo.''Con Stefano Ricci, Pitti Immagine, Sistema Moda Italia - ha detto - abbiamo definito un progetto che partirà a giugno e continuerà''.l’ottantacinquesima (ottantacinque come gli anni di tale Alejandro Jodorowsky, uno scrittore e cineasta cileno che ignoravo fino a quando non ho googolato “personaggi famosi del 1929, adesso, e senza un reale motivo) potremmo tranquillamente parlare per detti, luoghi comuni, frasi fatte insomma, anche sconnesse. Primo: è la rivincita dello zaino, che aveva già issato il vessillo di vittoria la stagione scorsa. Bene, a questa edizione ha stracciato borse e borsellini maschili (meno male, grazie, oh santi numi) guadagnandosi un meritatissimo 2-0 e piazzandosi in vetta alla classifica degli accessori (utili), anche perché le pochette, per esempio, sono roba da donna.
Secondo: i cappellini, quelli colorati, pop, tipo i New Era da portare con la visiera un po’ in parte (è lo stesso misterioso concetto per il quale la gioventù tiene i cappellini di lana con la targhetta del marchio di lato ed un orecchio scoperto) al Pitti hanno rappresentato, dentro e fuori dalla fiera quegli oggetti che "ormai" si devono avere nella propria cappelliera, che poi in realtà una cappelliera nessuno ce l'ha. “Ormai” perché ne hanno fatti talmente tanti, di ogni tipo, colore e tra poco odore, che non si può non trovarne uno perfetto per sé.

Terzo: gli uomini di quest’edizione del Pitti parevano più che altro dei sosia non popolari di Elijah Wood in “Ogni cosa è illuminata”: con capelli a leccata di bue e occhiale importante, ma con qualcosa in più: la barba. Sì, c'erano barbari ovunque, le uniche a non avere la barba erano praticamente le donne. Ed in più i pantaloni: è evidente che fuori dal Pitti, intendo nella piazzola davanti al Padiglione centrale e nei dintorni, tutti gli uomini siano stati vittime di idraulici in sciopero. Dentro no, per fortuna: i calzoni del prossimo autunno-inverno, oltre ad essere di lunghezza regolare sono anche divertenti e colorati. Sì, colore, perché ce n’è una voglia matta, e noi non possiamo che non andarne matti.
Stesso mood positivo è nel tema di quest’anno, che è “Rock Me”, filone che racchiude istallazioni e performance di artisti che animano quotidianamente la fiera.
Stavo tralasciando una cosa importante per alcuni, e che difatti, in genere, in un post d’un evento importante c’è sempre, la parte numerica, con cui tra l’altro ho cominciato: sono 1047 i marchi di Pitti Uomo e 73 le collezioni donna, mica pochi. Chissà perché m’ero focalizzato di più sull’”85” (nella tombola napoletana significa “le anime del purgatorio”, mah).

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