Al via dal 7 gennaio a Firenze l'85/a edizione di Pitti Immagine Uomo, con
luci e ombre sul mercato della moda. ''Pitti sarà il prossimo anno la
singola iniziativa su cui il ministero investirà più risorse in
assoluto'', ha annunciato Carlo Calenda, viceministro per lo Sviluppo
economico, intervenendo all'inaugurazione dell'edizione di Pitti
Immagine Uomo.''Con Stefano Ricci, Pitti Immagine, Sistema Moda Italia -
ha detto - abbiamo definito un progetto che partirà a giugno e
continuerà''.l’ottantacinquesima (ottantacinque come gli anni di tale Alejandro
Jodorowsky, uno scrittore e cineasta cileno che ignoravo fino a quando
non ho googolato “personaggi famosi del 1929, adesso, e senza un reale
motivo) potremmo tranquillamente parlare per detti, luoghi comuni, frasi
fatte insomma, anche sconnesse.
Primo: è la rivincita dello zaino, che
aveva già issato il vessillo di vittoria la stagione scorsa. Bene, a
questa edizione ha stracciato borse e borsellini maschili (meno male,
grazie, oh santi numi) guadagnandosi un meritatissimo 2-0 e piazzandosi
in vetta alla classifica degli accessori (utili), anche perché le
pochette, per esempio, sono roba da donna.
Secondo:
i cappellini, quelli colorati, pop, tipo i New Era da portare con la
visiera un po’ in parte (è lo stesso misterioso concetto per il quale la
gioventù tiene i cappellini di lana con la targhetta del marchio di
lato ed un orecchio scoperto) al Pitti hanno rappresentato, dentro e
fuori dalla fiera quegli oggetti che "ormai" si devono avere nella
propria cappelliera, che poi in realtà una cappelliera nessuno ce l'ha.
“Ormai” perché ne hanno fatti talmente tanti, di ogni tipo, colore e tra
poco odore, che non si può non trovarne uno perfetto per sé.
Terzo: gli uomini di quest’edizione del Pitti parevano più che altro dei sosia non popolari di Elijah
Wood in “Ogni cosa è illuminata”: con capelli a leccata di bue e
occhiale importante, ma con qualcosa in più: la barba. Sì, c'erano barbari
ovunque, le uniche a non avere la barba erano praticamente le donne. Ed
in più i pantaloni: è evidente che fuori dal Pitti, intendo nella
piazzola davanti al Padiglione centrale e nei dintorni, tutti gli uomini
siano stati vittime di idraulici in sciopero. Dentro no, per fortuna: i
calzoni del prossimo autunno-inverno, oltre ad essere di lunghezza
regolare sono anche divertenti e colorati. Sì, colore, perché ce n’è una
voglia matta, e noi non possiamo che non andarne matti.
Stesso
mood positivo è nel tema di quest’anno, che è “Rock Me”, filone che
racchiude istallazioni e performance di artisti che animano
quotidianamente la fiera.
Stavo tralasciando una cosa importante per alcuni, e che difatti, in
genere, in un post d’un evento importante c’è sempre, la parte numerica,
con cui tra l’altro ho cominciato: sono 1047 i marchi di Pitti Uomo e 73 le collezioni donna,
mica pochi. Chissà perché m’ero focalizzato di più sull’”85” (nella
tombola napoletana significa “le anime del purgatorio”, mah).
Nessun commento:
Posta un commento