domenica 7 dicembre 2014

L'Italiana in Algeri

« Tu mi dovresti trovar un'italiana. Ho una gran voglia d'aver una di quelle signorine che dan martello a tanti cicisbei » (Mustafà, atto I scena II)

L'Italiana in Algeri è un'opera lirica in due atti di Gioachino Rossini, su libretto di Angelo Anelli, andata in scena per la prima volta a Venezia il 22 maggio 1813.
Premetto che son un fan sfegatato del Rossini,ma penso che in questa Opera e nella Gazza Ladra,il Maestro abbia raggiunto l'apice nella comunicazione della sua meravigliosa armonia fusa concentrato di strumenti ad aria,in primis i flauti.

Trama:

Il Bey di Algeri, stanco della propria moglie Elvira, convince il suo schiavo italiano Lindoro a sposarla offrendogli l'opportunità così di ritornare in Italia e portarla con se, ma vuole un'italiana. Il corsaro Haly si mette a caccia di una donna per il sovrano e trova Isabella che era stata rapita dai pirati durante le ricerche del suo fidanzato Lindoro.
La donna è in compagnia di Taddeo, irriducibile spasimante, che per non destare sospetti si fa passare per zio. Con fascino ed astuzia Isabella soggioga il Bey, ottiene che Lindoro divenga suo schiavo e di nascosto prepara la fuga. Taddeo e Lindoro progettano un inganno per il Bey Mustafà. Gli riferiscono che Isabella ha deciso di nominarlo suo Pappataci, titolo per gli amanti instancabili.
Viene organizzata una cerimonia, a cui vengono invitati anche gli schiavi italiani, in cui Mustafà legge i compiti a cui deve attenersi. Il rito a cui deve sottoporsi è mangiare, bere e tacere. Si avvicina un vascello in cui si imbarcano gli amanti e gli schiavi italiani, Taddeo cerca di avvertire il Bey dell'inganno ma è totalmente immedesimato nel ruolo di pappataci e si rifiuta di prestare attenzione; non gli resta che imbarcarsi a sua volta. Mustafà esausto delle prove dell'italiana, ritorna dalla moglie.

La morale è che se una donna lo desidera è capace di ingannare chiunque. Doppia è l'umiliazione del Bey, abbandonato dalla sua donna dei desideri, rimanere con una moglie ormai non più sottomessa.


Non posso far altro che consigliarvi vivamente,amanti o no dell'opera lirica,di andarla a vedere almeno per una volta,vi innamorerete e nascera' in voi una passione trascendentale,viscerale che è l'Amore per la Musica,l'amore per Gioacchino Rossini.

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