domenica 15 marzo 2015

ASAKUSA E IL TEMPIO SENSO-JI

Sicuramente vi consigliamo due passi nel quartiere di Asakusa, che si gira comodamente a piedi, miracolosamente rimasto integro da terremoti, incendi e bombardamenti, così da potersi fare un'idea di come fosse Tokyo precedentemente alla seconda guerra mondiale. La zona si era formata tra la città e la zona più malfamata così, da divenire soprattutto ad inizio del secolo XX il luogo dei divertimenti per antonomasia della capitale giapponese, infatti qua erano alcuni teatri dove si faceva il Kabuki e dove si faceva il cabaret, ed era anche il quartiere delle cortigiane, come si può leggere nelle pagine di "La banda di Asakusa" del premio nobel Yusunari Kawabata o nel più recente libro di Takeshi Kitano "Asakusa Kid".
Noi ci siamo arrivati facendo una passeggiata dal Parco Ueno e passando per il mercato di Ameyoko che dicono essere chiassoso, ma quando ci sono passato era tranquillo, sarà che era mattina...qua potete comprare di tutto frutta verdura, scarpe, la cosa che mi ha colpito di più erano delle ceste colme di calamari secchi.
Siamo così arrivati ad Asakusa dove cambiavano le architetture, le case diventavano più basse e spesso di legno e là abbiamo visto tanti negozi tradizionali giapponesi,e ristorantini.

Grande attrattiva di Asakusa è il Tempio Senso-ji che è il più grande, sacro ed antico di Tokyo,il quale sorge dove la leggenda vuole che, nel 628, due fratelli, che pescavano nelle acque del fiume Sumida recuperassero una statua d'oro della dea Cannon e pur volendosene disfare gettandola nuovamente nell'acqua, questa tornava sempre a loro e così fu consacrato il luogo alla divinità, pochi anni dopo, nel 645, nasceva il primo tempio in questa zona.
Si arriva al tempio vero e proprio passando da una strada, la Nakamise Dori, dove si affacciano tanti negozietti di ventagli ombrelli, kimono e yucata, anche di discreta fattura, qui potete comprarvi anche dei geta (sandali giapponesi, anche se la confusione che vi era quando ci sono arrivato ha fatto sì che io guardassi con meno interesse del dovuto, la merce in vendita.
In fondo alla strada sulla sinistra noterete l'asilo del tempio, spettacolo divertentissimo di bambini con le loro piccole divise, proprio come nei cartoni animati, ma non fate foto, come c'è scritto, per non essere mal interpretati.
Dopo di che si arriva alla porta Hozo Mon (uno dei simboli di Tokyo), da cui si accede al tempio vero e proprio passando da cortili all'aperto dove si brucia incenso fino alla sala principale che ospita la statua originale della dea Cannon e immagini di Budda-Cannon con fiori di loto del pittore Domoto Insho realizzati nel XX secolo.
Il Tempio ha subito numerosi ingrandimenti fino al XVII secolo e ha resistito a incendi e terremoti, anche a quello del 1923 che ha messo a dura prova l'intera Tokyo, si è dovuto, però, arrendere ai bombardamenti degli americani, gli edifici quindi sono relativamente nuovi, ma ricostruiti nelle forme che questo aveva nell'epoca Edo ed i riti che ogni giorno vengono qui officiati ne fanno un luogo molto affascinante.

POUR FEMME

Alcuni consigli da non fare mai davanti al proprio partner :

Mai depilarsi davanti al partner

Andare in bagno con la porta aperta

L'intimo contenitivo.....sia top secret

Mai bere troppo, gli uomini preferiscono le donne che non si scompongono(mahhhhhhhhhhh bugiaaaaaaaaaaaa)

A grandi livelli di intimità la puzzetta può anche scappare, ma gli uomini non gradiscono questo tipo di comportamenti

 Mai indossare i mutandoni della nonna

 La manicure è una cosa personale, gli uomini preferiscono vedere il risultato non la lavorazione

 No alla pedicure di fronte il partner ( bleahhhhhhh)

Può sembrare sexy ma gli uomini non amano vedere le donne che litigano

 Pronunciare o assumere un atteggiamento volgare: gli uomini lo detestano

Concludendo, gli uomini vogliono vederle belle ma non vogliono sapere in che modo le donne riescano ad esserlo.

 

sabato 14 marzo 2015

NON TI SCORDAR DI TE

Che la fine di un amore implichi automaticamente una sia pur transitoria perdita di sé è cosa ben nota a tutti i cuori infranti. Ci si sente smarriti e soli e si diventa particolarmente sensibili a tutto ciò che, nel mondo esterno, ricorda sentimenti, emozioni e calore affettivo. I giorni di solitudine saranno  particolarmente accentuati i richiami agli scambi amorosi e diventerà più facile essere “aggrediti” dalle immagini della felicità perduta. Il pericolo maggiore è quello di mettersi a inseguire il ricordo dell’altro, di domandarsi dove come e con chi trascorrerà i giorni che non saranno piu', con chi condividera quello o questo....
Tutto questo rischia di diventare un inutile massacro emotivo e soprattutto di far ulteriormente deragliare la stima di sé.
Per sottrarsi a questo agguato bisognerebbe  riprendersi la vita, occuparsi della parte più bambina di se stesse e darsi, proprio come si fa con i più piccoli, l’incanto necessario per superare le crisi da cui si è assediati, sia quelle individuali sia quelle collettive.  Dunque l’augurio contenuto in questo post suona diverso da quelli consueti e dice: “Non ti scordar di te”.