Quante volte ci siamo chiesti ma quale sarà la mia strada ? Domanda che si insinua nella nostra mente nell'età adolescenziale e ci accompagna per tutto il nostro percorso di vita,si perchè la scelta della nostra "strada",come dice il buon Baglioni,avviene strada facendo.Niente programmazioni,niente inni,niente progetti a lungo termine.
Molti lo troveranno un pensiero anarchico,anticonformista,ma la verità sulla propria strada sta nel percorrerla non nel progettarla.
O forse si è presa la "strada sbagliata" e la si vuole cambiare.
Ma sbagliata per chi ? Mi sorge spontanea la domanda,per la società o per noi stessi ?
E si non esistono dei canoni che ci indicano quale sia la strada sbagliata o giusta per noi,ma solo noi stessi possiamo saperlo leggendoci dentro e ponendoci una semplice domanda,ma è veramente quello che voglio e aggiungerei io o quello che vogliono gli altri ? Arriva quel giorno che ti senti arrivato ma poi con il contempo arrivano dentro di te altri sentimenti: la noia, la routine, l'eccesso di responsabilità, le banalità e
sogni una vita avventurosa, libera, piena di amicizie, di amore e di
divertimento. Ma non riesci a concretizzare le tue aspirazioni e gli
anni passano.
Allora tutto quello che si è costruito fino ad ora non era la strada giusta ? Perchè questa insoddisfazione ? Alcune persone hanno per la loro vita dei
desideri e delle mete ambiziose, ma non si limitano a sognare. Sanno
che realizzare i propri sogni non richiede solo coraggio, talento,
creatività e una buona dose di fortuna: sanno che per ottenere quello
che vogliono dovranno pagare un prezzo e sono disposti a farlo. Sono
consapevoli, infatti, che per realizzare le proprie aspirazioni bisogna
avere autodisciplina, spirito di sacrificio, capacità di perseverare
quando le cose si fanno difficili, oltre che una buona capacità di
pianificazione.
Tutte qualità che nel eterno adolescente sono scarsamente sviluppate.
Quando l'eterno adolescente sogna qualcosa, vede solo i lati positivi
del suo progetto: per esempio, se desidera aprire un attività in
proprio, immagina di essere più libero rispetto ad un lavoratore
dipendente, di guadagnare di più, e di poter avere un maggiore prestigio
sociale. Mentre, non riesce a valutare che il suo progetto richiede un
impegno molto maggiore rispetto ad un normale lavoro, ritmi lavorativi
più duri, e quindi per qualche anno meno libertà e meno guadagni.
Spesso, nei progetti "dell'adolescente cronico" c'è un elemento di fuga dalla realtà:
si privilegiano certe carriere (per esempio, carriere artistiche o nel
mondo dello spettacolo), non tanto per amore dell'arte, ma quanto per un
desiderio di distinguersi dalla massa e di scegliere un ambito
lavorativo in cui non valgono le solite regole di un normale lavoro. Si è
attratti da un certo tipo di carriera perché si immagina che si sarà
esonerati dalle regole, dall'obbligo di essere puntuali, di vestirsi in
un certo modo, di fare la gavetta, di obbedire agli ordini di un capo.
In altre parole, si sogna di poter fare quello che si vuole, come lo si
vuole e, nel migliore dei casi, di ottenere in breve tempo, grandi
soddisfazioni e facili guadagni.
Ma quando il sogno si scontra con i limiti della realtà e ci accorge
che le cose non sono così facili e piacevoli come si riteneva dovessero
essere, si abbandona il progetto e si riparte verso un altro sogno.
Allora perchè non costruirsela giorno dopo giorno questa strada ? Passo dopo passo,mattone dopo mattone senza l'ansia di viversi la vita di altri,quella vita nell'immaginario di tutti,quella vita sognata ed ammirata,quella vita costruita e artefatta.Vivere la propria vita è il primo passo verso l'ingresso nella propria strada,no giusta o sbagliata,ma propria e se la si sente propria sicuramente sarà quella giusta .
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