mercoledì 3 febbraio 2016

THIS IS LOVE

Tutti cercano un eroe         
La gente ha bisogno di qualcuno a cui riferirsi
Non ho mai trovato nessuno che esaudisse i miei desideri
Un luogo solitario per essere
Così ho imparato a dipendere da me

Ho deciso molto tempo fa, di non camminare mai nelle ombre di nessuno
Se fallisco, se riesco 
Almeno io vivo come credo   
Non importa quello che prendono da me
Non possono portare via la mia dignità

domenica 11 ottobre 2015

"OPERAZIONE TU VUO' FA' L'AMERICANO"


Tu vuò fa l' americano!
mmericano! mmericano
siente a me, chi t' ho fa fa?
tu vuoi vivere alla moda
ma se bevi whisky and soda
po' te sente 'e disturbà.

Tu abballe 'o roccorol
tu giochi al basebal '
ma 'e solde pe' Camel
chi te li dà? ...
La borsetta di mammà!

Questi alcuni versi della celeberimma canzone di Reanto Carosone che ha dato l'ispirazione per la nostra imminente Operazione negli States.
In questo viaggio toccheremo posti pionieri per la storia americana,luoghi di culto come le Black Hills,per esempio o come la lussuosissima e affascinante Chicago(windy city),città culto per noi italiani.Ma non voglio prolungarmi,voglio che sia tutta una sopresa,che vi sia un empatia tra me e voi,che il vissuto mio diventi il vissuto vostro........Non dimentichiamo le nostre origini,salvaguardiamole "TU VUO'FA'L'AMERICANO" !!!!


mercoledì 9 settembre 2015

Fotografare,fotografando.....

Un tempo per fare foto c’erano le fotocamere compatte per i dilettanti, le reflex per gli amatori ed i professionisti dell’immagine, mentre chi desiderava effettuare riprese video acquistava una videocamera; con i telefoni si chiamava soltanto…
Nel 2013 le cose sono molto cambiate, assistiamo ad una trasversalità di funzioni disponibili in apparecchiature anche molto diverse le une dalle altre. Ma le domande che il neofita della fotografia si pone continuano ad essere più o meno le stesse. Come catturo quel panorama che mi ha lasciato senza fiato? Come fissare il meraviglioso sorriso del mio bambino?
La fotografia bisogna impararla, questo è certo e risaputo. La migliore e più costosa attrezzatura non potrà mai sostituire l’intervento umano per quanto la pubblicità cerchi di convincerci. Detto questo, però, è bene sottolineare che la moderna tecnologia può rendere questo compito molto più semplice, trasformando complicati comandi in funzioni intuitive, gestendo situazioni di luce anche complesse in maniera ottimale, rendendo più ‘salda’ la nostra mano a volte un pò tremolante, e tanto altro ancora.
Vorrei illustrare con 2 o 3 punti come iniziare ad avere confidenza con la propria macchina fotografica:

Sensore digitale d’immagine

Il funzionamento di una fotocamera digitale è molto simile a quello di una normale fotocamera tradizionale a pellicola. Ambedue contengono un obiettivo, un diaframma, un otturatore. Le lenti mettono a fuoco il fascio luminoso all’interno della camera, il diaframma si apre creando un foro di diametro variabile e l’otturatore controlla il tempo di esposizione della luce sul supporto sensibile (pellicola o sensore in questo caso). Questo meccanismo (diaframma + otturatore) controlla esattamente la quantità di luce che entra e colpisce il sensore.
La grande differenza fra le camere tradizionali e quelle digitali consiste nel modo in cui la luce viene catturata. Al posto della emulsione fotosensibile sulla pellicola, le fotocamere digitali usano un dispositivo elettronico allo stato solido chiamato sensore di immagini di tipo CCD (Charge-Coupled Device) o CMOS. Sulla superficie di questi chip di silicio di varie dimensioni, si trova una griglia di milioni di diodi fotosensibili, detti fotoelementi o più comunemente pixel (picture element). Ogni singolo fotoelemento cattura una porzione dell’intera immagine.

L’esposizione fotografica

Quando si preme il pulsante per scattare una foto, una cellula fotoelettrica misura la quantità di luce che entra nella camera attraverso le lenti, determinando il valore di apertura del diaframma e la velocità di otturazione, per ottenere una corretta esposizione.
In questo istante ogni pixel del sensore registra l’intensità della luce che lo colpisce, accumulando una carica elettrica. Più intensa è la luce, più alta sarà la carica elettrica. Alla chiusura del diaframma, la carica di ogni pixel viene misurata ed il suo valore viene convertito in un numero nel sistema binario (digitale). La serie di numeri ottenuta viene elaborata dal software della camera per ricostruire l’immagine sul display e generare un file da inviare in memoria.
Quando il diaframma si apre, la luce arriva al sensore di immagini. Ogni singolo pixel registra solo l’intensità della luce che lo colpisce, il colore verrà elaborato ed aggiunto dal software di controllo del processore d’immagine della fotocamera (trasformazione RAW-JPEG).


Come nasce il colore nella fotografia digitale

Quando fu inventata, la fotografia era solo in bianco e nero. La ricerca del colore fu un processo lungo e difficile, e per molti decenni il colore veniva applicato a mano sulle lastre esposte.
Il primo vero passo verso la ricostruzione del colore fu compiuto nel 1860 dal fisico scozzese James Clerk Maxwell che per primo usò un negativo in bianco e nero e tre filtri colorati, rosso, verde e blu. Fece scattare dal fotografo Thomas Sutton tre foto di un oggetto colorato, ognuna con un diverso filtro applicato davanti all’obiettivo. Le tre immagini furono proiettate su uno schermo con tre diversi proiettori, ognuno con lo stesso filtro usato per le riprese.
Quando le tre immagini furono perfettamente sovrapposte, il risultato fu la prima vera immagine ottica a colori. Quasi un secolo e mezzo più tardi, i sensori di immagini funzionano secondo lo stesso principio. Tutti i colori di un’immagine fotografica hanno origine dai tre colori primari, Rosso, Verde, Blu (RGB = Red, Green, Blue). Quando i tre colori sono combinati nella stessa intensità, si ottiene luce bianca.
Il sistema additivo RGB è usato tutte le volte che la luce viene proiettata per formare i colori su uno schermo, o direttamente nei nostri occhi. Per essere più precisi, dobbiamo dire che il sistema RGB viene usato quando si tratta di miscelare raggi di luce che accendono il monitor del nostro PC o uno schermo TV, mentre nei processi di stampa si usa il sistema sottrattivo CYM perché si tratta di miscelare pigmenti colorati che sottraggono luce riflessa da un supporto bianco (la carta fotografica).
In questo caso i colori primari usati sono Cyan (turchese), Yellow (giallo) e Magenta (violetto), che possono produrre tutte le sfumature di tutti i colori se miscelati in varie proporzioni. In teoria, se miscelati in uguali proporzioni, dovrebbero generare il nero. In realtà produrrebbero un colore indefinito bruno-grigio-scuro. Per questo motivo, per riprodurre fedelmente i toni scuri delle immagini, nelle nostre stampanti fotografiche è presente anche un serbatoio di inchiostro nero.
Per riassumere, il sistema additivo (RGB) crea i colori aggiungendo luce ad uno sfondo nero, mentre il sistema sottrattivo (CYM) usa pigmenti per bloccare selettivamente la luce riflessa da uno sfondo bianco.

mercoledì 26 agosto 2015

ESSERE SOLI O SENTIRSI SOLI ?

Tante volte sono stato solo
E tante volte ho pianto
Ma tu non saprai mai
Tutte le volte in cui ho tentato

Ho voluto introdurre il tema sulla solitudine,con un piccolo verso della splendita canzone dei The Beatles "The long and winding road"........... La solitudine è un oggetto misterioso quanto affascinante.
Una domanda che mi sono sempre fatto,ma questo sentimento è positivo,negativo? Sicuramente è necessaria....Di essa non ne possiamo fare a meno,ci riconduce ad una perdita,ad un sentirci lontano da cio' che desideriamo,da cio' che amiamo.
Cio' nonostante guardando il veloce fluire degli eventi quotidiani,ci pare strano che essa ci pervade.
Viviamo in un mondo sovraffollato.Le citta' sono caotiche,le strade ingombre d'auto e gli spazi vitali sempre piu' ristretti;riusciamo ad trovare una dimensione piu' umana,piu' consona a noi stessi quando troviamo un angolo verde,tranquillo, dove siamo " SOLI "......Che paradosso non trovate ?
Probabilmente la solitudine,ci appartiene e ci protegge,come la nostra pelle.
Questa nostra società non ci aiuta ad elaborare la solitudine come un punto di forza,ma in uno di debolezza,dove i mass media la fanno da padrone con slogan che invitano ad isolarsi ad esprimerci nell'unicita'.Un unicità immaginaria,riecheggia l'eco degli slogan "un unica senzazione di benessere".
Dove voglio arrivare ? L' uomo sembra fuggure perennemente dalla solitudine ma fa il gioco del gatto che si morde la coda,ma la ripropone sempre come fosse un destino maledetto il suo.
Io credo che dalla solitudine possa nascere creativita' e allora la solitudine non sara' piu' rifiutata,ma ricercata !!!
Non è un destino immutabile,dalla solitudine si puo' emergere e se non si è grado da soli perchè non farsi aiutare ?
La solitudine puo' diventare,allora,una compagna amica.




venerdì 26 giugno 2015

Julia Cumming, il volto della campagna invernale di Saint Laurent

La vocalist e bassista della band Sunflower Bean, Julia Cumming, è stata scelta dal creative director di Saint Laurent Paris, Hedi Slimane, come testimonial della nuova collezione autunno/inverno 2015 insieme ai due modelli Pascal e Paul.
Non è la prima volta che Julia e Hedi collaborano, anzi, lui l’ha scelta sia come testimonial della campagna primavera/estate 2015 che come modella nelle sue sfilate durante la Fashion Week. Come biasimarlo, Julia ha una raffinatezza disarmante ed è l’incarnazione del rock più puro che esista; il suo sguardo nonostante sia marcato da un trucco smokey trasmette dolcezza e delicatezza quasi a contrastare il look aggressive disegnato da Hedi Slimane.
Il mood invernale firmato Saint Laurent è rock and roll, dinamico e alternativo e chi se non Julia e i modelli Paul e Pascal l’avrebbero portato alle stelle. Chiodo in pelle total black, vestitino in tulle, capelli decolorati e arruffati, catenina vecchio stampo, volto sfatto e sensuale, ecco il ritratto della giovanissima rocker newyorkese Julia Cummings, membro della band psichedelica Sunflower Bean.
Scattata a Los Angeles, la nuova campagna pubblicitaria cattura a pieno l’audace non chalance della gioventù anticonformista della Rive Gauche parigina, il punk style degli accessori come orecchini e tatuaggi, le strade illuminate dal sole autunnale sono lo scenario ad hoc per gli indumenti disegnati da Hedi. Pull con stampe animalier che si ispirano al punk anni’70, pantaloni sninny in pelle nera, vestiti di taffetà, ankle boots appuntiti, giacche da biker e blazer dai dettagli d’altri tempi, sono questi i protagonisti della collezione e non è tutto.

PARMIGIANA FREDDA DI PATATE

La parmigiana fredda di patate prosciutto e mozzarella è un secondo piatto gustoso perfetto da consumare nelle calde giornate estive. La ricetta è molto semplice, la versione fredda della deliziosa parmigiana di patate al forno, a strati tra patate cotte in padella, non fritte, mozzarella fresca e fette di prosciutto cotto. Saporita e leggera, ideale anche come piatto unico, non credete?